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SOS TARI: il peso insostenibile della Tassa Rifiuti

REGIONE: SICILIA

Da qualche giorno una bufera di questioni relative al pagamento della tassa sui rifiuti sta interessando moltissimi utenti. In molti comuni d'Italia la Tassa sui Rifiuti (TARI) e quella precedente (TARSU) è stata pagata dagli abitanti di immobili con relative pertinenze in modo del tutto non conforme. In merito, si pensa che il tutto si sia verificato a causa di una interpretazione errata della norma, o semplicemente di errori di calcoli, fatto è, comunque, che molti utenti hanno pagato bollette esorbitanti raggiungendo il doppio e addirittura il triplo di quanto realmente dovuto.


A far lievitare la tassa è stato l'addebito in bolletta della quota c.d. variabile, elemento fondamentale di calcolo, anche nelle pertinenze dell'abitazione. In teoria, era come se questi locali non fossero pertinenti alla stessa unità immobiliare.


A segnalare il fatto, e quindi a sollevare il dubbio, è stato un commercialista, il quale ha sollevato il problema fino a spalancare le porte del MEF. Lo stesso Ministero, intervenendo sulla vicenda, non ha potuto fare altro che avallare la tesi dell'errore, ma, la conseguenza resta, il relativo calcolo per anni ha sottratto denaro a tanti consumatori.


In Sicilia per adesso e solo per adesso, sembrerebbe che la questione abbia solamente sfiorato gli utenti, sarà perchè i nostri amministratori sono più efficienti e attenti? o magari perchè siamo stati solamente più fortunati. In tanto, la situazione attuale è quella che sembrerebbero pochissimi i comuni coinvolti.


La nostra Associazione Regionale con sede a Palermo si è messa già in moto effettuando controlli a tappeto presso tutti i comuni siciliani, sta verificando sia le delibere Comunali relative all'applicazione delle tariffe Tari e Tarsu, sia i calcoli effettuati nei prospetti degli avvisi di pagamento recapitati ai cittadini. E' necessario, a questo punto, verificare gli avvisi di pagamenti nei rispettivi dettagli relativi agli addebiti, controllare se la quota variabile sia stata calcolata una sola volta e relativamente al totale della superficie dell'appartamento compreso le pertinenze.


Sull'argomento, cercheremo nei prossimi giorni di fare chiarezza a tutela dei nostri iscritti e invitiamo tutti coloro avessero dei dubbi di contattare la nostra sede per effettuare dei controlli sulle loro bollette e di attivare, nelle eventualità dei casi, la procedura di richiesta di rimborso.


Adesso vedremo in modo molto semplice di capire effettivamente come è possibile tutelare i propri diritti e richiedere, nel caso vi fossero i presupposti, il rimborso delle somme versate in più e non dovute.


In tanto, il primo controllo deve essere effettuato nelle proprie bollette, bisognerà per prima cosa verificare se l'importo versato è stato ottenuto dalla sommatoria di tutte le quote fisse rispettivamente dell'immobile sia per quanto riguarda i garagi che le cantine e verificare quindi se l'importo della quota variabile sia stata calcolata una sola volta, cioè, nell'intera superficie dell'abitazione compreso le pertinenze.


Il calcolo della Tari corretto si ottiene applicando la quota fissa all’intera superficie dell’immobile e sommando a questa la quota variabile. La quota variabile, quindi, va applicata una sola volta.


La Tari comprende due quote una fissa e una variabile, la parte fissa dipende da quanto risulta grande la casa, quella variabile invece è calcolata secondo il numero degli occupanti, l'errore per l'appunto che ha fatto lievitare gli importi sono stati proprio quelli che alcuni comuni hanno applicato la quota variabile tante volte quanto sono le pertinenze dell'abitazione.

E stato recentemente escluso dal Ministero la possibilità di applicare la quota variabile alle pertinenze in modo separato rispetto all’abitazione, a disciplinare la procedura di calcolo si fa' riferimento al Decreto del Presidente della Repubblica n. 158 del 1999, le procedure di calcolo della quota variabile delle tariffe per le abitazioni, stabilisce infatti che queste vanno calcolate in riferimento alla singola utenza. I comuni, quindi, devono applicare la parte variabile una sola volta


Al nostro avviso, alla base di questa vicenda vi è un errore di interpretazione dell’articolo 17 del regolamento sulla Tares, esso disciplina un caso particolare, quello di un singolo occupante, persona fisica, che all’interno di un comune detenga esclusivamente box, cantine, o altri luoghi di deposito, ma non di una abitazione civile.


Rimanendo su questa ipotesi e ritornando al regolamento, solo in questo caso le c.d. pertinenze potranno essere considerate utenze abitative, e quindi, soggette all'applicazione della quota variabile singolarmente per ogni unità. Nel caso invece di abitazione civile con accluse le pertinenze, la parte variabile della tariffa va computata una sola volta, considerando nei calcoli l’intera superficie dell’utenza composta dalla parte abitativa e dalle sue pertinenze.


Per concludere, bisogna controllare per prima cosa le bollette Tares e Tari e verificare se gli importi versati siano stati regolari secondo quanto sopra riportato, nel caso contrario si dovrà inviare una richiesta di rimborso a mezzo lettera raccomandata a.r. al comune nel luogo della propria residenza. La lettera inviata servirà per avviare la procedura di rimborso e anche per interrompere i termini prescrizionali, che in questi casi sono di cinque anni.


Il termine entro il quale i comuni dovrebbero dare risposta sono 90 giorni, ma può verificarsi di non ricevere alcuna risposta, ciò dovrà essere interpretato come rigetto, a questo punto, allora, la sola cosa da fare sarà quella di procedere con il ricorso in Commissione Tributaria Provinciale.


E' stato da noi istituito un servizio posto a favore dei consumatori SOS TARI


tel. 091-5080178 / cell. 333 – 9445449



Sarà possibile richiedere assistenza anche attraverso i canali di posta elettronica


e-mail: palermo1@euroconsumatori.eu





13 novembre 2017

Articolo a firma del responsabile Agostino Curiale che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: palermo1@euroconsumatori.eu

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