La pronunzia della Corte Costituzionale sulla perequazione. Oggi 24.10.2017 prima Udienza.
REGIONE: SICILIA
Sono tanti i pensionati che aspettano un risultato sulla questione del diritto negato relativo al blocco della perequazione avvenuto negli anni 2012/2013.
Poche ore fa si è conclusa finalmente la tanto attesa udienza della Corte Costituzionale. La Corte dovrà esprimersi sulla “violazione dei principi di ragionevolezza, adeguatezza e proporzionalità, della irretroattività della legge di attuazione, della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo riguardo ai principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento. “
In molti Tribunali d'Italia come anche nelle varie sedi della Corte Dei Conti di molte regioni, i Giudici di prime cure hanno assunto Ordinanze adducendo la non manifestata infondatezza, pertanto, si sono avvalsi di rimettere gli atti alla Corte Costituzionale.
La materia di cui la Corte dovrà farsi carico riguarda infatti, la disciplina della perequazione dettata dal testo dell'ormai noto Decreto Legge 65/2015 convertito in Legge n. 109/2015.
I giudizi ormai consolidati dai Giudici ordinari hanno indotto gli stessi a lunghi rinvii di trattazione, orientati, per così dire, a sospendere ogni giudizio in attesa della decisione della Corte Costituzionale.
Tuttavia, ricordiamo la nota sentenza emessa dalla stessa Corte nel 2015 la n. 70 a seguito della quale, il Governo, ricorrendo ai ripari, ha elargito a titolo di acconto un somma di denaro nel mese di Agosto 2015.
In pratica, agli aventi diritto, cioè a quelli che percepivano una pensione superiore ai 1.405,00 euro mensili è stato riconosciuto una piccola parte di ciò che effettivamente vantavano. Il tutto, non dimentichiamo, ha creato tra i pensionati un falso affidamento, come si è rilevato infatti, in molti sono stati convinti di avere ricevuto dal Governo Renzi quanto realmente gli spettava di diritto.
Adesso , giunti quasi al termine, non ci resta che aspettare, l'attesa sarà difficile ed è pure astratto pronosticare gli esiti del giudizio, d'altro canto, l'aspetto importante su cui bisognerà riflettere sarà quello di augurarsi che la prevalenza sia quello dell'orientamento giuridico e non quello politico.
A questo punto rigorosamente parlando, tra alcuni mesi, sperando entro l'anno 2017, arriverà la tanto attesa Sentenza.
E' doveroso ricordare, nel caso di esito positivo, che rientreranno ad avere diritto di pretesa tutti quei pensionati i quali hanno inviato precedentemente lettera diffida ai loro Enti di previdenza di appartenenza. Inoltre, c'è da dire, che le diffide, oltre alla quantificazione delle spettanze, sono state fondamentali per sospendere i termini prescrizionali.
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REGIONE SICILIA
24 ottobre 2017
Articolo a firma del responsabile Agostino Curiale che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: palermo1@euroconsumatori.eu