ESEMPI DI TAGLI ALLA SPESA PUBBLICA.
27 giugno 2013
I tagli alla spesa pubblica in Italia, sino ad oggi, sono stati realizzati come tagli ai servizi pubblici e al Welfare. Nulla di diverso. Sono rimaste le Province, sono rimaste le auto blu, le scorte, le diarie, i super consulenti, i tecnici, i tecnici dei tecnici, i saggi e i super saggi.
Questo agglomerato di menti sopraffine in concerto, ma anche individualmente, si sono prodotti per la realizzazione di tagli lineari. Tagli che alla fine sono probabilmente serviti a compensare i loro stipendi e alla fine non è cambiato nulla. Anzi il cambiamento c'è stato nel taglio di servizi statali importanti (sanità, istruzione, ricerca e cultura). Insomma, l'unica cosa che hanno tagliato è stato il futuro alle generazioni che verranno.
La crisi però imperversa e l'agglomerato dei cervelli dei super consulenti, tecnici, tecnici dei tecnici, saggi e deii super saggi sta cercando di tagliare ancora e saranno (ovviamente) tagli lineari.
All'estero il problema della crisi esiste e la soluzione, in parte è la stessa, i tagli alla spesa pubblica. Così la ‘mannaia’ dell’austerita’ si e’ abbattuta nuovamente sulla spesa pubblica britannica.
Il ministro del Tesoro, George Osborne, ha annunciato ieri di fronte alla Camera dei Comuni una spending review per l’anno 2015-2016 da 11,5 miliardi di sterline che prevede tagli a gran parte dei ministeri, la fine degli aumenti automatici di stipendio per i dipendenti pubblici e un ‘tetto’ al costo dei sussidi. Il Cancelliere dello Scacchiere ha anche promesso investimenti in infrastrutture per 300 miliardi di sterline entro il 2020. Osborne ha definito tutto questo indispensabile per ridurre il debito pubblico, come gia’ fatto in passato dal governo a guida conservatrice. ”L’economia britannica e’ stata salvata sull’orlo della bancarotta e ora si sta passando dalla fase di emergenza a quella di ripresa”, ha aggiunto il ministro. Una per una ha poi snocciolato le riduzioni di budget che hanno destato forti polemiche fra l’opposizione laburista e i sindacati. Escono fortemente penalizzati i dipendenti pubblici. Medici, insegnanti e funzionari devono dire addio agli scatti annuali automatici che facevano salire il loro salario.
Sul fronte dei ministeri sono stati risparmiati la sanita’, l’istruzione e gli aiuti internazionali. Soffre comunque la Cultura, col budget ridotto del 7% e i musei che perderanno il 5% di stanziamenti. Ovviamente cambi sono stati stabiliti nel sistema "benessere. I sussidi di disoccupazione, per esempio, avranno regole più rigide e selettive.
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