MARINO: ORA UN SERIO PIANO MOBILITA’ PER ROMA E I ROMANI
11 giugno 2013
Ora serve coraggio. Il coraggio di anche di scontentare (soprattutto) antiche e vecchie lobbies del potere romano per realizzare politiche a favore non di minoranze (più o meno potenti) ma pensate per il bene di una delle città più belle e più importanti del mondo.
Per colmare il gap che divide Roma dalle grandi metropoli occidentali è necessaria una nuova politica che metta al centro Roma e non le velleità di guadagno di qualche palazzinaro privo di scrupolo e pronto alla più selvaggia cementificazione del territorio, alla totale acquisizione delle municipalizzate in salute (vedi ACEA) e, forte dei sodali politici (sino ad ora bipartisan) pronto ad apparecchiarsi alle tavole dove le pietanze sono ricche e gustose.
LA MOBILITA’
La mobilità di Roma è in piena emergenza. I parcheggi di scambio sono spesso inefficienti, inesistenti o chiusi . ricordiamo i parcheggi di Cornelia (chiuso), Porta Pia (chiuso) su cui la nostra associazione di consumatori è già intervenuta. Anche qui manca programmazione. Il cittadino che decide (per esempio) di lasciare la macchina alle porte di Roma (ad esempio Rebibbia) dovrebbe essere premiato. Si ritrova invece a pagare il parcheggio ed il biglietto dell’autobus. Non conviene lasciare la macchina. Non conviene prendere la metro. Manca la programmazione.
Una programmazione mirata e seria potrebbe, per esempio, creare un sistema di trasporto (pubblico e privato) esclusivamente a emissioni zero per il centro storico. Il centro storico di Roma è assolutamente un vero e proprio patrimonio inestimabile che va tutelato nell’interesse di tutti (non solo dei romani e degli italiani). Si rende necessario un sistema di smistamento merci interno attraverso l’uso di mezzi elettrici. Il parcheggio sotterraneo di Villa Borghese dovrebbe diventare il centro di smistamento (da mezzi a benzina a quelli elettrici) per distribuire merci all’interno del centro storico.
Insomma ecco i punti (semplici) della nostra Associazione di consumatori. Facilmente realizzabili, a costi contenuti.
1) Riportare il costo del biglietto ad 1 euro
2) Aumentare il numero di parcheggi in aree strategiche per incentivare l’uso dei mezzi pubblici
3) Tutti i parcheggi di scambio devono essere gratuiti
4) Aumentare il costo delle strisce blu per compensare l’abbattimento del costo del biglietto
5) Programmare e realizzare una vere rete di corsie preferenziali
6) ampliare la rete delle piste ciclabili e incentivare l’uso della bicicletta
7) Creazione di aree pedonali estese (fori imperiali, piazza di spagna …)
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Inutile fare paragoni (impietosi) con città di pari o inferiore importanza mondiale. Roma ne uscirebbe con le ossa rotte. Ancora oggi si parla del problema discarica. Negli ultimi anni (da Veltroni ad Alemanno) non si è riusciti a creare l’unica vera alternativa al sistema attuale: la raccolta porta a porta.
Inutile elencarne i benefici per la città. E’ sufficiente soffermarsi sui benefici economici. La spazzatura diventa (potrebbe diventare) una risorsa (economica) e non una spesa e un problema. Non è necessario volgere lo sguardo oltre lo stivale. Esempi nazionali sono a disposizione di tutti. Roma deve superare l’interesse di pochi (i proprietari delle discariche) per pensare all’interesse di tutti (i romani).
HOUSING SOCIALE.
Una delle proposte del vecchio sindaco ha fatto letteralmente rabbrividire. Vendere il patrimonio immobiliare romano per reperire fondi per ristrutturare il manto stradale della città dei fori (in senso letterale). A.E.C.I. LAZIO è a favore della vendita del patrimonio pubblico (ovviamente unità immobiliare prive di valore culturale e storico) per reperire certamente fondi ma per re-investirle in housing sociale.
Basterebbe un po’ di coraggio per costruire case da vendere ai cittadini al prezzo di produzione il tutto rateizzato con comodi affitti mensili. Il Comune di ri-approprierebbe di una funzione ormai persa da decenni.
MUNICIPALIZZATE
Roma è certamente proprietaria di alcune aziende che danno servizi che non corrispondono con servizi di pubblica utilità. Roma è anche proprietaria di aziende che danno servizi che rappresentano, invece, servizi alla cittadinanza. Facciamo un esempio pratico.
ACEA è un’holding con diversi interessi. L’unico comparto che è “fonte” di guadagno è però il settore idrico romano. Le ragioni sono di non poco conto. Roma raccoglie oltre un milione e mezzo di utenze sparse su un territorio certamente grande ma non paragonabile a altri per proporzione. Per esempio AcquaLatina deve gestire un acquedotto su un area geografica certamente vasta per dare servizio (però) a qualche centinaia di migliaia di utenze.
A.E.C.I. LAZIO è favorevole alla vendita di ACEA previo scorporo societario. ATO 2 SPA deve rimanere totalmente di proprietà del Comune (e dei cittadini di Roma).
Cominciando da questi punti Roma potrebbe diventare (in breve) una città quasi occidentale. Non sono necessari fondi economici che comunque sono reperibili (come sopra dimostrato) da una programmazione seria e rispettosa della città.
Marino ha promesso di essere il sindaco di tutti A.E.C.I. LAZIO spera che sia il sindaco dei veri cittadini di Roma (gli abitanti) e non dei cittadini rappresentanti di poteri economici e politici.