FIAT ED ILVA. LA "LEZIONE" FRANCESE AL GOVERNO ITALIANO
8 agosto 2012
Sembrerebbe che
il governo Hollande abbia rinfacciato, alla governance del Gruppo PSA, i
finanziamenti facilmente elargiti dal governo francese alla holding
automobilistica. In particolare, sembrerebbe che, a fronte dei licenziamenti
minacciati da Gruppo, il governo abbia richiesto l’immediata restituzione dei
prestiti comprensivi degli interessi maturati sino ad oggi.
Probabile che si
tratti di favole. Probabile che siano tutte invenzioni e leggende metropolitane.
Ma quanto sarebbe bello un governo che non si lascia intimorire da qualche
minaccia di industrie e gruppi imprenditoriali?
Quanto sarebbe
bello chiedere e pretendere la restituzione di tutti gli importi elargiti al
gruppo Fiat in tutta la storia dell’Italia. Ma quanto sarebbe bello non cedere
ai ricatti dei proprietari dell’ILVA (Gruppo Riva) che minaccia la chiusura
delle altre fabbriche italiane ?
Il trucco e la strategia è sempre la stessa: la tensione sociale.
Porre i lavoratori contro lo Stato e il collegamento, chiusura di Taranto uguale
chiusura di Genova, è teso ad aumentare la tensione sociale.
Sarebbe bello se l’Italia avesse statisti veri, con vero sguardo
verso il futuro e il cuore per il popolo italiano che, sorretto da tanta responsabilità
e senza paura minacciasse, a chi minaccia di chiudere, la nazionalizzazione (stiamo
sognando è vero e nel sogno non ci sono vincoli europei contrari a operazioni
similari).
L’ILVA, la FIAT rappresentano settori strategici per l’Italia. Strategici e
di grande interesse pubblico. La nazionalizzazione, o la statalizzazione,
sarebbero (anche sotto forma di minaccia) un viatico a chi, sino ad ora, ha
pensato di succhiare come il peggiore dei parassiti.
Siamo convinti
che improvvisamente le fabbriche (della FIAT) riprenderebbero a pieno ritmo
stimolate dalla concorrenza e dal blocco della linfa vitale che il governo
italiano le trasmette da sempre. Siamo convinti che le fabbriche dell’ILVA
sarebbero, improvvisamente dotate di tutta la tecnologia più moderna al fine di
evitare emissioni dannose.
Ma per fare
tutto questo bisogna pur iniziare da qualcuno. L’esempio di uno sarebbe da
monito per gli altri cento.
Il vero problema
italiano non sono gli imprenditori o gli amministratori delegati incompetenti,
ma i partiti e i politici incampaci di governare questo paese.