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A.E.C.I.: FIDITALIA DEVE RESTITUIRE AI CONSUMATORI I SOLDI PER AIAZZONE

3 marzo 2011

Associazione Consumatori

COMUNICATO STAMPA

La nostra Associazione di Consumatori dimostra perché i consumatori devono riavere le somme versate a Fiditalia per merce pagata e mai ricevuta da Aiazzone.

L’ANTEFATTO
La vicenda AIAZZONE/EMMELUNGA è ormai nota ai più. Ma è ancora più tragicamente nota a quei consumatori che sono stati gabbati da questa vicenda.
Decine di migliaia ormai le persone che da oltre un anno hanno acquistato mobili presso uno dei punti vendita AIAZZONE o EMMELUNGA, di proprietà delle società HOLDING DELL’ARREDO S.p.A., B. & S. S.p.A. e/o gestiti da PANMEDIA S.p.A. (giusto contratto affitto ramo di azienda dal 1 agosto 2010). In tutti i casi sono state versate le regolari caparre o acconti (nell’ordine del 30%), in molti altri sono stati sottoscritti contratti di finanziamento per il pagamento del saldo.
A oggi, Holding dell’Arredo S.p.A. è fallita, B. & S. S.p.A. ha fatto la ridicola e irriverente proposta di concordato preventivo verso i creditori del 7,49%, PANMEDIA S.p.A. ha fatto richiesta al Ministero dello Sviluppo Economico di amministrazione straordinaria (anticamera del fallimento?).
Quello che è certo è che tutte e tre le Aziende hanno tranquillamente agito e sottratto soldi ai consumatori.  Si rischia per di più che nessuno paghi per quanto commesso, consumatori/fornitori/dipendenti a parte. Allo stato attuale, ci sono migliaia di consumatori che hanno versato parte o tutto il corrispettivo di mobili che non vedranno mai, lavoratori che da mesi non ricevono lo stipendio, che non sanno che fine hanno fatto i fondi TFR che sono spariti (chissà dove ????), fornitori che si sono esposti per centinaia di migliaia di euro.

COSA E’ STATO FATTO PER EVITARE O AFFRONTARE LA SITUAZIONE?
Molto poco, quasi nulla, a parte l’intervento massiccio effettuato da A.E.C.I. e da poche altre associazione di consumatori.
Ma dobbiamo veramente soccombere e credere che l’Italia sia un Paese per furbi?
A.E.C.I. | Associazione Europea Consumatori Indipendenti ha fin da subito avvertito l’Autorità per il Controllo della Concorrenza e del Mercato (giugno 2010) e diverse Procure della Repubblica.
Risultato? Il nulla. Nel frattempo, le tre Società hanno continuato ad incassare anticipi e saldi e a promettere mobili che non saranno forse mai consegnati.

LE AUTORITA’ SAPEVANO MA NON HANNO FATTO NULLA
Il caso AIAZZONE/EMMELUNGA è la dimostrazione di un’assenza endemica di uno Stato che dovrebbe porsi a tutela dei consumatori e non dei furbi.
Le Autorità di Controllo del Mercato dovrebbero controllare e bloccare i comportamenti che ledono i diritti dei consumatori. Inutile fare un lungo elenco di situazioni similari? PARMALAT, BOND ARGENTINA, CIRIO, GIACOMELLI, TRUST TRA LE ASSICURAZIONI, INTERESSI ANATOCISTICI sono solo gli ultimi casi che hanno visto lo Stato difendere prima di tutto Banche, Assicurazioni e lobby di potere, a danno di consumatori che hanno visto sfumare i risparmi di una vita.
Nel caso Aiazzone, le Autorità di Controllo erano perfettamente a conoscenza di cosa stava accadendo. Anche solo per il fatto che la stessa A.E.C.I., oltre alle segnalazioni per ciascuna pratica seguita, ha inviato agli organi di controllo numerose comunicazioni di denuncia.
ANCHE QUESTA VOLTA LA STORIA SEMBRA RIPETERSI
e l’assenza di Procure, Autorità e Organi di controllo ha permesso il reiterarsi di una truffa che si è estesa per circa 18/24 mesi. MA, ORA BASTA.

LA RESPONSABILITA’ DI FIDITALIA
Veniamo ora a quello che potrebbe configurare come un complice di tutta questa situazione. FIDITALIA è, di fatto, (anche se non ha stipulato in maniera chiara un contratto di esclusiva con le Società del Gruppo Aiazzone) l’unica finanziaria attraverso la quale i negozi AIAZZONE/EMMELUNGA hanno fatto finanziare gli acquisti dei consumatori.
Il sistema era semplice e tutti ci potevano incappare. L’acquirente entra nel negozio, decide i mobili da acquistare, si rivolge agli addetti vendita, decide di pagare i mobili con un finanziamento in comode rate e va a casa. Ignora le future preoccupazioni circa la mancata consegna della merce e il versamento delle rate a vuoto allo scadere di ogni mese a Fiditalia.
FIDITALIA, a conoscenza delle inadempienze dei negozi AIAZZONE, poiché avvertita sin dall’inizio da A.E.C.I. (attraverso raccomandate, e-mail, telefonate, ecc.), ha continuato a far sottoscrivere contratti di finanziamento.

GLI INTERROGATIVI SU FIDITALIA
Perché FIDITALIA ha continuato ad operare con il Gruppo Aiazzone, pur essendo a conoscenza delle inadempienze?
Perché era ed è sicura che tanto i consumatori saranno obbligati a versare fino all’ultima rata dell’importo finanziato, per non incorrere nelle segnalazioni ai SIC (Sistemi di informazione creditizia).
Pur sapendo quello che stava accadendo FIDITALIA ha perseverato e continuato, incurante della truffa che si stava consumando ai danni dei consumatori.
Per questo motivo, FIDITALIA potrebbe essere considerare complice di quel sistema.
Quanti consumatori, infatti, in caso di impossibilità di finanziare l’acquisto, avrebbero desistito? Perché FIDITALIA informata dalle associazioni dei consumatori e dai reclami dei consumatori, non ha denunciato pubblicamente quanto stava accadendo?
Per A.E.C.I. si potrebbe intravedere un interesse a far continuare il sistema che comunque portava profitto alla stessa finanziaria. E, se tale interesse e complicità non c’è, FIDITALIA deve dimostrare di essere dalla parte dei consumatori.

L’AZIONE CHE A.E.C.I. HA INTRAPRESO CONTRO FIDITALIA
Nell’arco di questi mesi, grazie ai rapporti intercorsi tra A.E.C.I. e la Direzione di FIDITALIA, siamo riusciti, nel caso di inadempienze del Gruppo Aiazzone, a far bloccare i finanziamenti e restituire gli importi versati da alcuni consumatori. Da qualche tempo a questa parte, forse in conseguenza delle difficoltà incontrate dalla stessa Panmedia SpA, FIDITALIA ha deciso di interrompere storni e blocco dei finanziamenti.
A.E.C.I. e la sua Consulta Giuridica hanno dunque intrapreso una nuova strada per la difesa di tutti quei consumatori che continuano a pagare rate, senza avere i mobili. Le richieste di A.E.C.I. sono state inviate nella giornata odierna alla stessa FIDITALIA.

FIDITALIA DEVE BLOCCARE I FINANZIAMENTI E RESTITUIRE I SOLDI
In base alla normativa vigente italiana ed europea prevede che, nel caso di contratti collegati, se la merce non viene consegnata, la Finanziaria deve bloccare il finanziamento e restituire i soldi al consumatore.
E il contratto sottoscritto è un contratto collegato: il consumatore richiede ed ottiene finanziamento per l’acquisto di mobili e la finanziaria versa la somma proprio per l’acquisto di mobili e non per finalità di cui non è a conoscenza.

A.E.C.I. ha dunque chiesto a FIDITALIA il blocco e la restituzione delle somme versate. Della richiesta sono stati informati anche l’AUTORITA’ PER LE GARANZIE DELLA CONCORRENZA ED IL MERCATO, la BANCA D’ITALIA, l’UIC - UFFICIO ITALIANO CAMBI, l’ASSOCIAZIONE BANCARIA ITALIANA, il MINISTERO SVILUPPO ECONOMICO, il MINISTERO ECONOMIE E FINANZE.

A.E.C.I. INVITA I CONSUMATORI ALL’AUTOTUTELA
A.E.C.I. invita tutti i consumatori a richiedere FIDITALIA la restituzione dei soldi e il blocco dei finanziamenti a mezzo raccomandata a/r da spedire alla sede legale della stessa.

A.E.C.I. si rende disponibile a supportare in tale richiesta i consumatori che si rivolgeranno all’Associazione. Informazioni presso le sedi A.E.C.I. sul territorio (www.euroconsumatori.eu) o scrivendo a helpdesk@euroconsumatori.eu.

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