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APPROVATO IL REGOLAMENTO AGCOM SUL DIRITTO DI AUTORE. UN PASSO INDIETRO ENORME.

13 dicembre 2013

Associazione Consumatori
Ancora un passo indietro nella libertà di espressione e di utilizzo dell'informazione e della cultura in Italia. La più bella del mondo, molti dicono riferendosi alla Costituzione Italiana, Costituzione che stabilisce il diritto gratuito allo studio. « Ognuno ha diritto ad un'istruzione. L'istruzione dovrebbe essere gratuita, almeno a livelli elementari e fondamentali. L'istruzione elementare dovrebbe essere obbligatoria. L'istruzione tecnica e professionale, dovrebbero essere generalmente fruibili, così come pure un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito. »
Il concetto viene stravolto. Il diritto all'istruzione passa per il pagamento del diritto d'autore. Almeno in Italia.

L’AGCOM infatti , dopo aver fatto messo in atto una consultazione (per modo di dire) ha pubblicato il regolamento definitivo sul diritto d’autore, senza nemmeno preoccuparsi delle idee di parte dell’opinione pubblica. Inutili sono state le rassicurazioni da parte dell'AGCOM che evidentemente ha un orecchio meno sensibile ed un altro molto sensibile. Quello più sensibile è quello rivolto (come sempre in Italia) verso le lobbies e i poteri forti. Quello meno sensibile è rivolto invece ai cittadini ed ai consumatori.


Nel regolamento pubblicato (http://www.agcom.it/Default.aspx?DocID=12173) che entrerà in vigore il 31 marzo 2014, sono infatti rimaste  tutte le sanzioni  e tutti gli orpelli dell'originale.  
A peggiorare la situazione l'eliminazione delle procedure  di notice and take down, che avrebbero potuto forse creare un contesto propositivo. Negli Stati Uniti, per esempio è invece qualcosa di intoccabile. Secondo l'approccio "notice and take down", chi si ritiene titolare del diritto su un contenuto avvisa l'amministratore del sito sul quale il suo contenuto è stato pubblicato senza autorizzazione alcuna. Il gestore può quindi attivarsi immediatamente per rimuoverlo di sua spontanea volontà, senza l'ordine di un giudice.
Teoricamente, il gestore della piattaforma potrebbe anche non rimuovere il contenuto segnalato ma - in questo caso - non potrebbe più beneficiare delle esenzioni di responsabilità. 

"Chiunque potrà attivare il procedimento di rimozione di un contenuto anche senza aver, preventivamente, attivato l'eventuale procedura di "notice and take down" prevista dal gestore del sito", osserva Guido Scorza aggiungendo che l'Autorità "in caso di mancato adeguamento spontaneo alla segnalazione (...) non perderà neppure tempo ad ordinare (...) la cancellazione (dei contenuti, n.d.r.) rivolgendosi direttamente ai provider Internet con un ordine di cancellazione coatta o di disabilitazione all'accesso".

Rimangono tutte le norme che consentono la rimozione selettiva di siti che si limitino ad incoraggiare ( termine che comprende qualsiasi forma di manifestazione del pensiero) la violazione del diritto d’autore.

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