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UNA CLASSE POLITICA A PROPRIA INSAPUTA

27 settembre 2012

Associazione Consumatori
Mentre si parla della Regione Lazio escono le mazzette del Comune di Roma. Sempre di politici che non sanno nulla di quel succede. Scajola non sapeva chi aveva pagato la casa al Colosseo, la Polverini cosa succedeva nel Consiglio Regionale, Formigoni chi (come del resto altri politici) avesse pagato il conto dell’albergo. Alemanno invece non sapeva di aver fatto da testimone di nozze a un certo Riccardo Mancini. 
Una classe politica a sua insaputa.
UNA MAZZETTA (promessa) da 500.000 euro che si doveva pagare attraverso sovrafatturazioni. Tangente che, poi, non avrebbe superato i 150.000 euro. È il giro di soldi sul quale la Procura di Roma vuole vedere chiaro e che coinvolge la Breda-Menarini di Bologna (gruppo Finmeccanica), Roma Metropolitane e il consorzio Ati. Le sedi di queste società sono state perquisite nell’ambito dell’indagine del pm Paolo Ielo nata da una costola dell’inchiesta su Finmeccanica. Indagate quattro persone, tra loro l’amministratore delegato dell’Ente Eur, Riccardo Mancini, e l’ex ad della Breda-Menarini, Roberto Ceraudo. Il giro di sovrafatturazioni sarebbe legato alla fornitura di 45 autobus (commessa da 20 milioni di euro) da parte della Breda-Menarini a Roma-Metropolitane per la realizzazione di un corridoio di trasporto pubblico di tipo filoviario tra Eur-Tor de Cenci e Eur-Laurentina, Tor Pagnotta. L’appalto, del gennaio 2008, fu vinto da Associazione Temporanea di Imprese (Ati) tra De Sanctis Costruzioni spa, Monaco spa, Cieg Engineering e Atm Milano. L’Ati doveva fornire il servizio a Roma-Metropolitane. In quest’ambito il commercialista Marco Iannilli, consulente esterno Finmeccanica e già coinvolto nell’inchiesta-madre su Enav e Selex, avrebbe fatto da mediatore perché l’appalto finisse proprio alla Breda-Menarini.IL PROPOSITO di favorire l’azienda bolognese sarebbe stato condiviso da Riccardo Mancini, uomo di fiducia del sindaco Alemanno, che — secondo le dichiarazioni di Iannilli ai magistrati — si sarebbe attivato in cambio di una tangente (promessa) di circa 500.000 euro. Soldi ottenuti con le sovrafatturazioni. In più, sempre secondo le rivelazioni del commercialista, Mancini avrebbe chiesto appoggi per ottenere la carica di amministratore delegato dell’Eur spa (incarico arrivato nel 2009).Il pm Ielo procede per corruzione e frode fiscale.NEL PROVVEDIMENTO è riportato che Roberto Ceraudo e il commercialista Marco Iannilli «erogavano a Mancini la somma di euro 150 mila, a fronte di une promessa di euro 500 mila» affinché facesse pressioni «sulle società assegnatarie dell’appalto aggiudicato il 20 novembre 2008 perché la fornitura di 45 filobus fosse subappaltata alla Breda Menarini bus». Mancini viene indicato nel decreto come una sorta di emissario «espressione di incaricati di pubblico servizio ancora da individuare, organi di Roma Metropolitane spa, societa posseduta ai 100% da Roma Capitale e stazione appaltante». Il magistrato contesta anche l’emissione di fatture false per frode fiscale.«Abbiamo appreso con stupore delle ipotesi di reato avanzate dalla Procura, in quanto il dottor Ceraudo non ha mai nemmeno conosciuto Mancini» ha commentato l’avvocato Francesco Campagna, difensore dell’ex amministratore delegato della Breda Menarini.
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