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CANONE RAI: il Consiglio di stato boccia il Decreto Attuativo. In attesa i chiarimenti.

REGIONE: SICILIA

Ritorniamo ancora una volta a parlare del barzello Canone Rai inserito nella bolletta Enel, a soli pochi mesi dalla scadenza. L'inserimento del canone in bolletta e le sue perplessità ci hanno indotto a sperare che almeno il Consiglio di Stato ci desse una risposta risolutiva a tanta confusione venutasi a creare e quindi, eccepisse la totale illegittimità per le violazione dei diritti di tutti i consumatori. Proprio ieri sera, i Giudici del Consiglio di Stato hanno letteralmente bocciato il canone Rai inserito nelle bollette Enel, i motivi per i quali hanno spinto i Giudici a questa decisione, sono state le tante criticità sorte fino adesso, infatti, sono stati condotti a non esprimere alcun parere.


Il parere del Consiglio di Stato era necessario per l'approvazione del Decreto Attuativo della riforma, decreto che doveva essere emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico entro il 14 Febbraio scorso, è ovvio pensare a questo punto, che il ritardo sia dovuto per le troppe problematiche sorte in capo a questo Decreto Ministeriale relativo al Canone Rai come espressamente contenuto nella Legge di Stabilità 2016.


Il parere liberatorio del Consiglio di Stato è così necessario per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e che quindi tale bocciatura sospensiva comporterà la non uscita della Gazzetta. I Giudici vogliono vederci chiaro per esprimere un loro parare e pertanto, hanno richiesto tutta la documentazione integrativa.

Possiamo senza alcun dubbio affermare che, i molteplici dubbi venutisi a creare e le tante criticità emerse da questo Decreto, ha portato noi tutti a non capirci più nulla, i nostri uffici di Palermo sono stati presi d'assalto così come anche le linee telefoniche, le domande a cui siamo stati chiamati a rispondere riguardano:


  • chi sono i soggetti obbligati a pagare in bolletta il canone Rai?

  • chi non possiede apparecchi TV ma possiede PC o Tablet deve pagare?

  • cosa devono fare i vecchi possessori di abbonamento Rai?

  • le badanti e/o i colf sono soggetti al pagamento?

  • se si possiedono più contratti intestate solamente di fornitura elettrica?

  • se non si paga il canone viene disposto il distacco dell'energia?

  • i figli che vivono provvisoriamente in altre case devono pagare?

  • a chi e quando inviare l'autocertificazione del mancato possesso TV?

  • cosa deve fare chi ha ceduto l'apparecchio ad un parente?

  • come ci si deve comportare chi vive in residenza anagrafica ma l'utenza risulta intestata ad un altro nominativo? magari al proprietario dell'immobile?


E ancora tante altre, che solamente si possono immaginare.


La legge su cui il Decreto fà riferimento è del 1938, in merito alla quale, il Consiglio di Stato ha espresso le prime criticità relative alla definizione non corretta per l'applicazione di tali norme, la legge come per l'appunto, parla di  apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle radioaudizioni, e dunque lecito dire che questa definizione non può essere ritenuta valida ai tempi nostri, in quanto, oggi in commercio esistono vari tipi e modelli diffusi di tutte le tecnologie avanzate capaci di ricevere segnali audio e video, digitali e satellitari, atti non solo alla ricezione.


Il Decreto poi, non specifica che il canone Rai deve essere versato una sola volta, lascia pensare che la Rai possa richiedere il pagamento anche per le altre utenze intestate agli stessi componenti della famiglia.


E' dunque necessario che il Decreto sia chiaro e con la specifica che il pagamento sia dovuto una sola volta a famiglia e per il solo intestatario dell'utenza.


Un aspetto sicuramente molto insidioso, riguarda il coinvolgimento di tanti Enti, i quali risultano coinvolti per forza allo svolgimento di tali funzioni. Gli Enti coinvolti sono: L'Autorità per l'Energia Elettrica, Ministero dell'Interno, i Comuni, Aziende private, Agenzia delle Entrate, lo Sportello del Consumatore (Acquirente Unico), tutti questi Enti saranno coinvolti, e proprio per questo motivo andrebbe violata la riservatezza di ogni singolo individuo, il tutto, facendo scattare violazioni sulla Legge della Privacy.


Inoltre, ci sarebbe da dire che lo Stato dovrà sborsare ingenti somme nelle casse degli Enti di Energia Elettrica per il carico di lavoro i quali saranno soggetti, tutto questo ovviamente, con i soldi pubblici che sono i soldi dei contribuenti.


Un altro aspetto di criticità del Decreto, riguarda la scarsità delle informazioni dati ai consumatori, infatti, come è risultato dalle varie informazioni iniziali, il pagamento del Canone Rai doveva avvenire in forma automatica, questa tesi venne successivamente smentita da una informativa emanata dall'Agenzia delle Entrate, la quale enunciava che nei casi di specie con l'esistenza di due contratti intestati a due membri diversi della famiglia, uno dei due doveva inviare una autocertificazione a cadenza annuale a mezzo della quale dichiarasse il non possesso della TV.

I giudici del Consiglio di Stato ieri sera hanno rilevato che l'adozione del decreto non è avvenuta nel rispetto del termine previsto dalla norma di riferimento, inoltre, viene segnalato che non risulta espresso il concerto del Ministero dell'Economia e delle Finanze, concerto del quale risulta essere necessario per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il concerto può essere manifestato da un funzionario con espresso incarico o per delega del Ministero e non è dunque possibile, come sembrerebbe essere stato, che l'emissione sia stato solamente un nulla osta per far proseguire l'iter procedurale. I Giudici, pertanto, hanno messo in giacenza il proprio parere in attesa delle modifiche e soprattutto di ricevere chiarimenti dal Ministero.

Nella nota Ufficiale del Consiglio di Stato si scrive: “ espresso un parere interlocutorio sullo schema di Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico sul canone. Si evidenzia alcuni profili che richiedono un approfondimento da parte dell'Amministrazione, quali l'individuazione di cosa di debba intendere per apparecchio televisivo.

Concludiamo dicendo che il canone Rai inserito nelle bollette elettriche alimenta più disagi che miglioramenti, chiediamo dunque, un intervento del Governo e delle Istituzioni competenti affinchè adottino la soluzione più saggia e favorevole ai consumatori.

Per consulenza chiamare i numeri sotto descritti: 


                                                                                A.E.C.I. Associazione Europea Consumatori Indipendenti
                                                                                                                REGIONE SICILIA  
                                                                                           Via Vincenzo Di Marco n. 19 - 90143 Palermo
                                                                                            cell. 333.9445449  Tel / Fax 091 5080178 
                                                                                                e-mail: palermo1@euroconsumatori.eu 

15 aprile 2016

Articolo a firma del responsabile Agostino Curiale che si assume totalmente la responsabilità del contenuto del presente articolo. Per comunicazioni dirette scrivere a: palermo1@euroconsumatori.eu

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