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VACCINO E AUTISMO: PER I GIUDICI DI BOLOGNA NESSUNA CORRELAZIONE

3 marzo 2015

Associazione Consumatori
Roma - 03 marzo 2015  - Non c’è nessun nesso causale fra il vaccino trivalente e l’autismo. È quanto stabilito dalla Corte d’Appello di Bologna che ha ribaltato una discussa sentenza del giudice del lavoro di Rimini, che nel 2012 aveva stabilito un nesso fra la vaccinazione trivalente (morbillo-parotite-rosolia) e l’insorgenza di autismo in un bambino vaccinato nel 2002. Quella sentenza era stata alla base di numerose cause civili per danni avviate in seguito. Il consulente tecnico d’ufficio ha smontato le ragioni delle sentenza definendole “scientificamente irrilevanti”. 

La prima sentenza aveva condannato il Ministero della Salute, che ha fatto ricorso alla Corte dell’Appello. Nel giudizio di secondo grado, racconta il Ministero, “il medico “ha segnalato in modo minuzioso la non pertinenza e la non rilevanza degli studi in essa citati”. Il consulente della famiglia ha presentato le ricerche del medico inglese Wakefild, autore di un articolo su Lancet sui collegamenti tra vaccini e autismo, che poi venne ritrattato dai coautori e, alla fine, ritirato dalla rivista stessa. “Sono studi irrilevanti – ha scritto il perito – smentiti dalla comunità scientifica”. Inoltre “nella storia clinica del bambino non c’è un’oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi”.

Il giudizio di secondo grado è del 13 febbraio. In primo grado si era detto che, in assenza di altre cause evidenti, la malattia non poteva che essere legata al vaccino. Motivazione decisamente debole. Uno dei timori maggiormente diffusi nella comunità scientifica è che la diffusione di opinioni di questo tipo, contro quanto affermano gli scienziati, finisca per far diminuire le vaccinazioni, con tutti i rischi di nuova insorgenza di malattie che sembravano debellate. Scrive l’Istituto Superiore di Sanità: “La Corte d’Appello di Bologna ha stabilito che non è stata la vaccinazione a causare la malattia autistica di cui un bambino si è ammalato. C’è voluta una sentenza dello Stato italiano per ribadire un dato acquisito da tempo nella comunità scientifica e cioè che non c’è correlazione tra vaccinazione e autismo. L’Istituto Superiore di Sanità si era espresso già nel merito sottolineando come non ci fosse nessuna evidenza in grado di stabilire un nesso di causalità tra la vaccinazione e la malattia autistica. L’ultima e più recente revisione sistematica pubblicata sul Journal of Pediatrics nel marzo del 2013 andava in questa direzione, così come i dati forniti dai CDC di Atlanta e da tutti le ricerche finora effettuate”.

Quello che preoccupa, prosegue l’ISS, non è la singola vicenda ma le ricadute in termini di sanità pubblica. “Nella storia della medicina poche cose hanno mutato le condizioni socio-sanitarie e la qualità della vita delle persone come è accaduto con gli antibiotici e le vaccinazioni – scrive l’ISS – Queste ultime, in particolare, segnano ancora la differenza di equità nell’accesso alla salute tra il Sud e il Nord del mondo e la copertura vaccinale rimane un indicatore importante per identificare un Paese dove la sanità pubblica è degna di questo nome. Ritrovarsi oggi a ribadire questi concetti e a difendere una cultura della vaccinazione e della prevenzione implica responsabilità complesse da parte di tutti. L’effetto mediatico di queste vicende ha fatto registrare nel nostro Paese una tendenza alla riduzione della copertura vaccinale che ha già danneggiato centinaia di persone, soprattutto bambini e anziani, cioè i soggetti più vulnerabili”.
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